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Il genio della truffa (2003)

Aggiornamento: 11 mag 2023


Il genio della truffa

(Matchstick Men) USA 2003 commedia 1h56'


Regia: Ridley Scott

Soggetto: Eric Garcia (romanzo)

Sceneggiatura: Nicholas e Ted Griffin

Fotografia: John Mathieson

Montaggio: Dody Dorn

Musiche: Hans Zimmer

Scenografia: Tom Foden, Michael Manson

Costumi: Michael Kaplan


Nicolas Cage: Roy Waller

Sam Rockwell: Frank Mercer

Alison Lohman: Angela

Bruce Altman: dr. Harris Klein

Bruce McGill: Chuck Frechette

Jenny O'Hara: Mrs. Schaffer

Steve Eastin: Mr. Schaffer


TRAMA: Roy, un artista del raggiro e il suo socio Frank, hanno in mente un piano che consentirà loro di appropriarsi di un'ingente somma di denaro. Ma l'arrivo inaspettato della figlia adolescente di Roy scombussola i piani e l'esistenza dei due.


Voto 6,5

I film sugli imbroglioni che sanno ispirare fiducia e che pertanto, con una bella faccia da signori rispettabili, sanno aggirare i malcapitati rappresentano un sottogenere vecchio, strausato, nel campo del thriller, anche se ritenuto generalmente poco rispettabile. Molti di questi film sono economici e mediocri, con trame sciocche e colpi di scena traballanti e prevedibili, ma non è sempre così. Ci sono, infatti, le dovute eccezioni degne di nota: come non esaltarsi con La stangata, oppure con Rischiose abitudini di Stephen Frears? A questa breve lista d'élite si può aggiungere anche uno dei film meno vistosi di Ridley Scott, Matchstick Men.

Nicolas Cage, fresco della sua interpretazione degli stravaganti gemelli Kauffman in Il ladro di orchidee di Spike Jonze, interpreta Roy Waller, un malato ossessivo/compulsivo che di mestiere fa il truffatore, assieme al suo partner, Frank Mercer (Sam Rockwell): abilissimi, non c'è praticamente alcuna truffa che non possano portare a termine, fintanto che i problemi psicologici rimangono sotto controllo. Se adeguatamente sotto effetto dei farmaci, Roy mostra solo alcune stranezze, come chiudere le porte tre volte e chiedere alle persone di togliersi le scarpe prima di entrare in casa sua, ma, quando le sue pillole rosa si esauriscono, dà sfogo alla sua energia nervosa, incline a tic facciali ed esplosioni mimiche. A prescindere da questo lato demenziale, il film si sviluppa sia nell’attività dei due uomini che nel rapporto di Roy con la figlia Angela che sopraggiunge quando lui meno se lo aspetta. Anzi, ma lo sapeva di averla?

È sorprendente, in ogni caso, trovarsi a che fare con una commedia - anche se appena colorata di thriller - firmata da un regista come Ridley Scott, dedito solitamente ad altri tipi di soggetti. Magari si pensa che non sia proprio tagliato per questo genere ed invece se la cava abbastanza bene, anche per merito di una buona sceneggiatura e a due protagonisti in forma smagliante e brillante, ad iniziare dal sempre bistrattato Nicolas Cage, che in certi ruoli e con certe scritture si trova ad esprimere il meglio di sé e al suo compare di avventure solo in questi ultimi anni meritatamente apprezzato, il bravo Sam Rockwell. Sia chiaro però che siamo lontanissimi mille miglia dalle tipiche commedie americane. Infatti, non ci sono gli attori tipici per quel genere, ma tra le ottime battute e il buon ritmo la trama fila liscia con piacere e divertimento, pur se le vicende sono tragicomiche.

Tutto è basato su due imbroglioni di prima categoria ma un tantino sfortunati e poco dotati, perché l'importante è, secondo il loro metodo, “Mentire, raggirare, rubare, sparire; ripetere l'operazione”. L’imprevisto è immancabile in questo tipo di cinema ed è rappresentato appunto dall’improvvisa apparizione della ragazza, evento che scombina la situazione e i piani. Lei è Alison Lohman, simpatica nell’occasione e anch’essa arrivata dal film di Spike Jonze. Ma il meglio è tutto nei dialoghi arguti e divertenti, specialmente tra i due vivaci protagonisti. Oppure quando…

Angela: Tu non sembri una persona cattiva.

Roy: Ecco perché li frego tutti.



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