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Killer Joe (2011)


Killer Joe

USA 2011 thriller 1h42’


Regia: William Friedkin

Soggetto: Tracy Letts (opera teatrale)

Sceneggiatura: Tracy Letts

Fotografia: Caleb Deschanel

Montaggio: Darrin Navarro

Musiche: Tyler Bates

Scenografia: Franco-Giacomo Carbone

Costumi: Peggy A. Schnitzer


Matthew McConaughey: Joe Cooper

Emile Hirsch: Chris Smith

Juno Temple: Dottie Smith

Thomas Haden Church: Ansel Smith

Gina Gershon: Sharla Smith


TRAMA: Oppresso dai debiti, contratti con i suoi fornitori di droga e che mettono in pericolo la sua stessa vita, il giovane Chris decide di approfittare delle precarie condizioni di salute dell'insopportabile e mostruosa madre - responsabile della sparizione di una scorta di sostanze stupefacenti - e di intascare il cospicuo premio che l’assicurazione pagherebbe in caso di morte della donna. E così, in combutta con l'intera famiglia, ne pianifica il diabolico omicidio e, per portarlo a termine, ingaggia Joe Cooper, un poliziotto che su commissione si trasforma in spietato assassino, con alle spalle una scia di numerosi delitti. Per portare a termine la missione, Joe chiede però i favori della sorella minore di Chris, nell'attesa che arrivino i soldi necessari per pagare il suo onorario.


Voto 8

Chi non conosce il film e legge per la prima volta la trama, inizialmente crede che il personaggio principale sia lo sbandato e maldestro Chris Smith, sempre nei guai con la giustizia e la famiglia. Invece dopo un po’ arriva un poliziotto, Joe Cooper, che non si riesce per nulla ad abbinare all’aggettivo integerrimo. Tutt’altro. Infatti, il primo, tra i tanti affari che non riesce a gestire, deve un mucchio di soldi ad uno spacciatore locale che gli ha promesso di farlo fuori se non salda il debito. Come uscirne? La soluzione è efferata quanto macabra: far uccidere la madre che ha una polizza assicurativa sulla vita intesta alla sorellina Dottie. L’assurdo è che anche il padre sia d’accordo, mentre la ragazza è così evanescente che non si oppone: il gruzzolo fa gola a tutti.

Fin qui siamo nel campo del noir peggiore e di personaggi squilibrati, ma il quadro assume altre tonalità di color nero e rosso di sangue quando si scopre chi potrebbe essere il killer adatto: il sempre più spaventato Chris riceve un indirizzamento e trova la persona giusta. Il paradosso è che quest’uomo di professione fa il poliziotto, ma che, di pelle nera vestito e con un cappello da cowboy, per campare comodamente fa di mestiere il killer. È Joe.

Non è però così semplice, altrimenti sarebbe solo un b-movie. Invece il film è nelle salde mani di un vecchio marpione di un cinema che sorprende sempre: William Friedkin. Recitato magnificamente da un gruppo di attori in personaggi che non si sa da quale girone dell’inferno provengano, il film è una sorpresa continua e non lascia spazio alla fantasia, perché è il testo e la regia che non danno scampo allo spettatore. Emile Hirsch, Thomas Haden Church, Juno Temple e Gina Gershon formano una quadriglia nera senza capo né coda, dalle reazioni imprevedibili e dai caratteri inaffidabili, che non hai tempo di girarti che vieni fottuto bellamente. Però, quando arriva lui, il killer Joe, vengono tutti oscurati.

Non so quanto bei personaggi ha avuto nella sua vita artistica Matthew McConaughey ma di certo questo lo ha esaltato come pochissime volte, anche per merito dell’abilissimo regista che gli ha dato l’occasione per una esibizione sopra le righe che lo accende come un astro. Personaggio socialmente sporco, il suo Joe sa mettere timore a tutti, figuriamoci a quei quattro incoscienti che credono di tenere in mano la situazione mentre invece vengono sottomessi dal poliziotto killer con scene grottesche e tragiche allo stesso tempo. Dalla fellatio ad una coscia di pollo fritto alla riscossione in natura tramite la sorellina utilizzata come pegno, le situazioni cambiano di volta in volta, ma sempre in peggio. Si sorride e si sobbalza, ci si disgusta e ci si diverte: è un festival di emozioni che solo uno come quel maledetto Friedkin è capace di organizzare quando è in gran vena, non mancando, ovviamente, di innestare nella trama una bella sequenza di inseguimento che è stato sempre il suo marchio di fabbrica. Non sarà memorabile come quello de Il braccio violento della legge o di altre mille volte, ma anche stavolta ci regala la sua proverbiale azione, anche se condotta a piedi, quelli del sempre più atterrito Chris.


Il piano è talmente folle e assurdo da sembrare a portata di mano, almeno per quegli incoscienti che lo credono, ma il dio del massacro non si lascia sfuggire un’occasione così ghiotta e la tragedia incombe facile, fino a consumarsi tutta. Finale in crescendo, pirotecnico, folle e soprattutto ineluttabile, come merita un film ideato e realizzato con grandissima abilità e recitato al meglio, soprattutto dal magnifico Matthew McConaughey, senza trascurare il resto del cast che si adegua ai personaggi così strampalati che il più sensato è la ragazzina, che sembrava la più svitata.

Gran film, tra l’orrore e l’ironia, tra la commedia dell’assurdo e la tragedia, basato sull'omonimo lavoro teatrale del premio Pulitzer Tracy Letts, che ha curato anche la sceneggiatura.

Imperdibile!


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